venerdì 7 settembre 2007

FERMIAMO LE ESECUZIONI CAPITALI IN IRAN,

FERMIAMO LE ESECUZIONI CAPITALI IN IRAN,
SOSTENIAMO LA RESISTENZA IRANIANA.

LIBERTA’ E UMANITA’ PER l’ IRAN


Oggi l’ Iran contravviene ad ogni norma, internazionalmente riconosciuta, riguardante i diritti dell’ uomo ! La lapidazione viene a tuttoggi praticata su larga scala, le donne hanno diritti limitatissimi o nulli, alle minoranze religiose non viene permesso di praticare liberamente il loro culto; in Iran non esiste libertà di parola !

Facendo leva sulle proprie ricchezze petrolifere, il regime iraniano tiene in ostaggio
il mondo nella sua ricerca forsennata dell’ arma atomica. I cittadini iraniani che si oppongono al regime vengono etichettati come “terroristi” sia in Europa che negli Stati Uniti. Stanno cercando di smantellare la resistenza ; il regime sta aumentando
le pressioni sui governi di mezzo mondo, in particolare quelli della UE.

E’ molto increscioso vedere come i tentativi di pressione del regime di Teheran abbiano quasi sempre avuto successo ! In una intervista con il canale radio BBC4
del 1 Febbraio 2006 l’ ex Ministro degli Esteri inglese Jack Straw ha ammesso che : “l’ OMPI (Organizzazione dei Mujaheddin del Popolo Iraniano) è stata inserita nella lista delle organizzazioni terroristiche su esplicita richiesta degli Ayatollah “ L’ ex Ministro ha inoltre dichiarato alla BBC4 : “ come contropartita Teheran ha accettato di negoziare con l’ occidente” !

Tali prassi “illegali” sono state confermate e respinte dalla Corte di Giustizia Europea di Prima Istanza il 12 dicembre 2006. La Corte, nella sua sentenza, ha annullato la decisione della UE di aver congelato i fondi dell’ OMPI. La Corte
ha anche annullato l’ inserimento dell’ OMPI nella lista delle organizzazioni terroristiche. Nonostante la sentenza della Corte, le risoluzioni del Parlamento danese, della maggioranza dei parlamentari italiani, della Commissione Affari Esteri italiana, del Senato belga, le firme di più di 1000 parlamentari europei, la lettera del Commissione Giustizia del Parlamento olandese al Ministro degli Esteri dell’ Unione, malgrado tutto ciò il Consiglio dei Ministri del Consiglio d’ Europa il 28 giugno 2007 ha deciso di mantenere l’ OMPI nella lista delle organizzazioni terroristiche.

L’ OMPI è una organizzazione secolare anti-fondamentalista sostenuta in maniera crescente dalla popolazione in Iran. L’ OMPI , insieme ai partner della Coalizione del Consiglio Nazionale della Resistenza, gode del supporto di un gran numero di personalità politiche fra cui membri del Senato e del Parlamento belga e membri di entrambe le Camere del Parlamento britannico. Nel mondo sono stati oltre 8500 gli avvocati che hanno firmato la richiesta di ritiro del nome dell’ OMPI dalla lista delle organizzazioni terroristiche.

I Mujaheddin iraniani offrono una soluzione per risolvere la crisi in Iran. Essi si oppongono sia alla politica di accondiscendenza nei confronti degli Ayatollah sia ad ogni tipo di intervento militare esterno. L’ OMPI vuole un cambiamento democratico che avvenga attraverso la popolazione iraniana e la loro resistenza.

Con il presente appello chiediamo al Consiglio dei Ministri dell’ UE di annullare immediatamente la decisione che mantiene l’ OMPI nella lista delle organizzazioni terroristiche; tale decisione è una sfida aperta alla sentenza della Corte di Giustizia ed è assolutamente infondata. Questa enorme ingiustizia che ha favorito e favorisce gli interessi del regime di Teheran ha una motivazione esclusivamente politica !

vi chiediamo una firma

giovedì 30 agosto 2007

IRAN. 21 IMPICCAGIONI IN UN GIORNO

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5 settembre 2007: le autorita' iraniane hanno giustiziato nella sola giornata di oggi 21 persone per impiccagione. Delle 21 esecuzioni, 17 sono state praticate all’alba nella provincia di Khorassan-Razavi, riporta il sito web dell’emittente statale IRIB. Si tratta di uomini condannati per traffico di droga, definiti dalle autorità 'corrotti sulla terra'. Le restanti quattro impiccagioni sono avvenute nella città di Shiraz, capoluogo della provincia di Fars, di fronte ad una enorme folla, rende noto l’agenzia di stampa Fars. I giustiziati erano stati in questo caso riconosciuti colpevoli di banditismo, attacco armato contro le forze di sicurezza, contrabbando e possesso illegale di armi. Dall'inizio dell'anno iraniano, 21 marzo, nella provincia di Fars è stato impiccato un trafficante di droga o un criminale a settimana, ha reso noto il dipartimento provinciale della giustizia.In Iran le impiccagioni sono in crescita da luglio scorso con il lancio della campagna estiva contro i 'comportamenti immorali'. (Fonti: Ansa, Reuters, 05/09/2007)

martedì 28 agosto 2007

NUOVA ONDATA DI ESECUZIONI IN IRAN


lunedì 27 agosto 2007

Iran: 80 frustate perché beve alcolici












Il Giornale.it, 24 agosto 2007, Teheran - L’istantanea è di quelle da mozzare il fiato. L’hanno tirato giù da un furgone e disteso su un tavolino metallico. Ora due guardie gli tengono gambe e braccia. Lui urla, si dimena, rotea la testa, cerca uno sguardo impietosito. La frusta gli morde la schiena, gli ricaccia in gola il grido di dolore, gli asciuga il fiato, gli irradia la vampata che infiamma l’addome, risale al cervello. Saeed Ghanbari avrà fatto sesso con troppe donnine, come dicono i giudici, si sarà anche ubriacato di birra e vodka, come ha sentenziato una Corte rivoluzionaria, ma sotto i colpi di quelle ottanta frustate sta maledicendo i propri peccati.

Tutt’intorno preme e strepita la folla assatanata. Le teste si sporgono, i corpi si contorcono, i telefonini si allungano come mostruose braccia occhiute di un’immensa dea Khalì.

Siamo a Qavzin, 160 chilometri a ovest di Teheran, e in piazza è spettacolo grande. Saeed Ghanbari non lo fustigano nel silenzio nella galera. Non lo riducono a carne martoriata nel retro di un commissariato. Stavolta è tutto pubblico. Stavolta tutti possono vedere che cosa capita ai peccatori, agli amanti di vizio e immoralità. Capita di rado, ma per gli amanti del genere è l’occasione buona.

La grande campagna è iniziata da un mese. A Teheran hanno ripulito le strade dalle ragazze troppo svestite, hanno arrestato i ragazzini sorpresi a sballare con musica e birra, e, appena fuoriporta, hanno sbattuto in gattabuia i partecipanti a un perverso ritrovo musicale clandestino. A Qavzin si mette alla gogna il donnaiolo ubriacone, lo si riduce a bresaola escoriata, lo si regala all’impudica eccitazione della folla. La legge islamica lo prescrive, il tribunale l’ha ordinato, il governo lo gradisce. Dunque bando alle inutili pruderie del passato. Basta con le preoccupazioni di chi anche all’interno del regime non vuole turbare l’opinione pubblica internazionale. Se questa è la legge e se bisogna dare l’esempio, meglio farlo in pubblico. È già successo con le impiccagioni, ora via con le frustate.

Qualche anno fa a Teheran ci si illudeva che le fustigazioni fossero solo simboliche, che il nerbo di bue scendesse a divorare pelle e muscoli solo le prime dieci volte, che dopo quella prima spazzolata la pena diventasse simbolica. I tempi devono essere cambiati. A Qavzin di simbolico non c’è proprio nulla. La schiena martoriata di Saeed tra quello sleep nero e quella maglietta arrotolata sulle spalle sembra un roastbeef a mezza cottura. E non è finita. I due aguzzini in passamontagna la prendono troppo sul serio. Quello a cui spetta il colpo ha inarcato la schiena regalando al nerbo di bue il massimo arco possibile, e ora lo sta calando con tutta la rabbia possibile sulla groppa scorticata.


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